Nel 1942 Lo Scudo in prima pagina pubblica le dimissioni del Vescovo Valeri (1910-1942).
S.E. Mons. Arcivescovo Fra Tommaso Valeri lascia le due Diocesi
Al reverendissimo capitolo Cattedrale
A tutto il venerabile clero
Alle autorità civili politiche e militari
Ai fedeli tutti della Diocesi di Ostuni
Col cuore profondamente emozionato e sopraffatto dal dolore, vi comunico la notizia che il nostro amatissimo Arcivescovo, Mons. Tommaso Valeri, ha pregato il S. Padre per essere esonerato dal governo delle due Diocesi di Brindisi e di Ostuni; e il S. Padre, riconosciute giuste le ragioni della sua rinunzia, lo ha esaudito. Col 14 del prossimo agosto Egli non sarà più il nostro amatissimo Pastore e, nella pace del convento che ha sempre ricordata e rimpianta, comincerà ad essere Arcivescovo Titolare di Gerapoli in Siria.
Tutte le parole mi muoiono sul labbro.
Vorrei parlarvi di Lui, della sua prudenza, della bontà nobilissima del Suo cuore, delle opere realizzate in trentadue anni di fecondo Episcopato, dell’anima Sua, soprattutto dell’anima Sua… bella, mansueta, serafica… Ma non ne ho la forza, e non è questo il momento. La sua figura del resto è scolpita nel cuore di tutti.
Raccogliamoci piuttosto in preghiera, piegando la fronte davanti alla volontà di Dio, e leggiamo con animo riverente la lettera di commiato che Mons. Arcivescovo per mio mezzo invia a tutti voi.
Il Vicario Generale
Mons. Orazio Semeraro
Ai Rev.mi Vicari Generali, mons. Riccardo Lacarra e Orazio Semeraro
e per essi a tutti i miei dilettissimi fedeli delle diocesi di Brindisi ed Ostuni
A voi non può giungere del tutto nuova ed inaspettata la notizia che vi comunico colle lacrime agli occhi, col cuore che sanguina e con grande pena nell’anima mia: più volte vi accennai che era mia intenzione lasciare il governo delle due diocesi. Voi mi davate sempre consiglio contrario; ma io sentivo che ogni giorno si faceva sempre più grave il peso e più difficile sia per l’età, sia per gli incomodi che mi cagionava la salute fisica e per le condizioni morali dello spirito. Una grande depressione e un forte esaurimento nervoso, cagionato dalle attuali condizioni, si univano ad aggravare le difficoltà ogni giorno crescenti.
Pregavo tanto il Signore e i miei santi Avvocati che mi avessero aperta una via.
Andato a Roma e chiesto consiglio a persone sagge e prudenti, decisi di umiliare al Santo Padre la domanda di essere esonerato dal grave peso del governo delle due diocesi. Il Santo Padre, riconosciute giuste le mie ragioni, si benignò esaudirmi.
Voi potete immaginare quanto mi sia costato questo passo! Lasciare dopo 32 anni le diocesi, dove conobbi tanto affetto e tanta devozione, è cosa da non potersi ridire e solo mi sostiene il pensiero che ciò era richiesto dal bene dei miei diletti fedeli e dal bene dell’anima mia. Voi comprendete che le condizioni attuali e i bisogni che si sono moltiplicati in questi ultimi tempi, richiedono energie giovani pieni di entusiasmo, e forza per fronteggiarle. Non posso negare che a tutto questo si aggiunse un grande desiderio di pace. Non posso negare che a tutto questo si aggiunse un grande desiderio di pace, che spero trovare nel chiostro. Nel comunicare a Voi la decisione presa perché la facciate conoscere ai miei diletti fratelli e figli in G. C. il mio spirito geme dolorosamente e l’anima mia prova una pena indicibile.
Miei cari fedeli delle due diocesi, Brindisi ed Ostuni, la notizia, me lo immagino, vi giungerà come fulmine a ciel sereno, ma voi tutti, fratelli e figli carissimi, come foste sempre obbedienti ai miei desideri e al mio affetto, l’accetterete con animo forte e rassegnati ai voleri del cielo. Dal mio dispiacere misuro il vostro dolore; ma vi sia di conforto che il Signore vi concederà un Pastore e Padre che saprà reggervi e governarvi assai meglio di me, e amarvi quanto io vi ho amati e vi amo. Vi sia anche di conforto che questa è la volontà di Dio.
Domando perdono se qualcuno ebbe afflizione per colpa mia, colpa involontaria perché non ebbi mai l’animo di offendere o affliggere alcuno. Da parte mia non ho da perdonare: se qualcosa vi fu, fu subito perdonata e dimenticata.
Al nuovo Pastore che vi darà il Padre celeste, porterete l’affetto, l’obbedienza, il rispetto e la venerazione che meritano le sue doti e l’alta sua dignità.
Una sola cosa vi chiedo, la carità delle vostre preghiere. Io non mi dimenticherò mai di voi. E come potrei dimenticarvi? Voi non dimenticate chi vi fu per tanti anni Padre e Pastore, sebbene indegno.
Voi non mi vedrete più né a Brindisi, né ad Ostuni. Chiesi ed ottenni che mi fossero risparmiati due viaggi disagiatissimi e tutte le emozioni che avrebbero potuto aggravare il mio stato morale e compromettere il mio povero cuore. Anche questa rinunzia fu per me dolorosissima.
Verrà il P. Domenico Bacci, che mi fu per tanti anni amatissimo compagno e vi porterà il mio amorevole saluto, la mia parola sempre paterna e la mia benedizione.
Quando un giorno sentirete dire: è morto il vostro vecchio Pastore e Padre, suffragatene l’anima e pregate il Signore a usargli misericordia e a concedergli la pace dei giusti nel suo paradiso, dove un giorno speriamo rivederci per sempre.
Saluto e benedico col medesimo animo tutti voi, fratelli e figli carissimi.
Dato da S. Fiora (Grosseto) il 20 luglio 1942
Vostro in G.C.
F. Tommaso Valeri O.M. ARCIVESCOVO