Decennio 1921-1931

Decennio 1921-1931
24 Agosto 2022 Nicola Moro

1921 “Lo Scudo” esce come quindicinale e “organo del Ppi”, il Partito popolare italiano di Don Sturzo. Il gerente responsabile è Quirico Montanaro, di mestiere stagnino. L’effettivo redattore fu Arcangelo Della Corte, che fu Sindaco nel 1923. Stampa il giornale, al prezzo di 20 centesimi, la tipografia “Ennio” di Tamborrino.

In prima pagina il programma ed un editoriale, non firmato ma attribuibile a Gaetano Sansone. Nell’articolo si cita una frase, tratta dal “Don Chisciotte”: “amico [è] Platone, ma più amica la verità” e così si prosegue: “Sovrasta la verità, o almeno quella che noi crederemo, in umiltà di cuore, la verità. Alla verità sapremo, con gioia e con semplicità di spirito, sacrificare finanche noi stessi”.

In terza pagina la cronaca cittadina riporta, tra le altre notizie, vari, ed a volte, avventurosi furti nelle dimore di campagna, ma anche in città, e sollecita un maggior rispetto dell’igiene (la polizia municipale-allora-aveva inflitto 446 multe in pochi mesi). Tra le rubriche anche le poesie dialettali, corrispondenze varie (“vita missionaria in Cina”) e l’enigmistica classica (sciarade e indovinelli).

Il 26 settembre 1921, a Mola di Bari, un gruppo di squadristi fascisti uccise il parlamentare socialista Giuseppe Di Vagno: l’avvocato ostunese Francesco Tamburini sostiene l’arringa di parte civile.

1922 Muore il Papa Benedetto XV, lo commemora l’allora arcivescovo Tommaso Valeri.

Il fascismo conquista il potere (“marcia su Roma”, 28 ottobre).

1923 Pubblicata una poesia satirica sul fascismo, “La camisa gnora” di autore anonimo, ma probabilmente di mons. Tamborrino (gennaio). Dal 14 gennaio “Lo Scudo” non si definisce più “organo del Ppi”; in novembre, con un articolo intitolato “Necessario chiarimento” il giornale esprime pieno appoggio a Mussolini: “E noi non dovremmo sentire attaccamento pel Governo di quest’uomo straordinario che oltre di avere salvata l’Italia ha dato alla Chiesa la maggiore libertà…?”.

Muore il senatore ostunese Trinchera: esprimono il loro cordoglio Enrico De Nicola e il deputato ostunese Maresca (“antico e leale avversario”).

1925  Achille Vincenti assume la direzione del giornale.

1926 “Lo Scudo” pubblica un volume con le poesie di don Arcangelo Lotesoriere, nel centenario della sua nascita. Il giornale si trasforma in “quindicinale cattolico”. Don Giuseppe Palma diviene direttore.

Il 18 dicembre “l’acqua del Sele zampilla dall’artistica fontana in Piazza. W il Re! W Benito Mussolini! Benedetta l’acqua del Sele e chi ce l’ha data”.

1927 Viene istituita la Provincia di Brindisi: fino ad allora Ostuni apparteneva alla Provincia di Lecce. Angelo Semerano è nominato primo Podestà di Ostuni: “Accolto dal giubilo generale: giovedì a sera una grande manifestazione percorse le vie principali del paese, con a capo il concerto cittadino e delirio di battimani”.

1929 Il 24 febbraio “Lo Scudo” plaude al Concordato (firmato l’11), festeggiato in Ostuni con un “Te Deum” ed un manifesto firmato dal Commissario prefettizio Antonelli Incalzi. I primi ostunesi a sposarsi col rito concordatario, senza dover ripetere le nozze in Chiesa ed in Comune, furono Alfonso Capone e Giacinta Saponaro.

Viene inaugurato il Tribunale di Brindisi. Nasce a Ostuni la “Scuola professionale di avviamento al lavoro”.

Sono ordinati sacerdoti, in agosto, i diaconi Orazio Semeraro ed Italo Pignatelli.

1930 Giuseppe Ciraci è il nuovo Podestà.

1931 “Lo Scudo” si occupa della crisi del 1929, commentando la politica economica del Presidente degli Stati Uniti, Hoover.

Il 22 novembre, recandosi a Brindisi, il Re Vittorio Emanuele III visita Ostuni.4

Il giornale costa 25 centesimi, mentre un caffè (al bar di Alceste Ayroldi) costa il doppio.

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