Buon compleanno caro “Scudo”
di Ferdinando SALLUSTIO
Cosa si scrive a un amico che compie cent’anni? Io ho conosciuto l’amico “Scudo” leggendolo e vendendone le copie, nell’edicola di famiglia, già mezzo secolo fa, mai immaginando che, un giorno, ne sarei diventato collaboratore e addirittura direttore responsabile, succedendo nell’elenco a grandi uomini del mondo cattolico ostunese (mons. Palma, mons. Livrani, Alfredo Tanzarella e don Domenico Melpignano), che, a differenza di me, rappresentavano veri e propri punti di riferimento per la vita della nostra comunità.
Citerò allora la missione che “Lo Scudo” si diede, nel suo primo editoriale, datato 14 agosto 1921: “Sovrasta la verità, o almeno quella che noi crederemo, in umiltà di cuore, la verità. Alla verità sapremo, con gioia e con semplicità di spirito, sacrificare finanche noi stessi”. Nel 1932, l’allora direttore mons. Giuseppe Palma scrisse: “Lo Scudo è l’amico di tutti, non avendo in animo di voler dispiacere nessuno. Come una sincera campana esso vuol suonare sempre a festa”.
Quella campana, ora, suona cento rintocchi, su carta, online e digitali: con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro (prendo in prestito i versi di Pierangelo Bertoli) ci impegneremo a mantenere, grazie a voi, amiche ed amici, i propositi dei nostri fondatori.
Ci impegneremo a formarci per informarvi, a riflettere per condividere, a ragionare per costruire.