L’11 ottobre 1962 iniziava il Concilio Vaticano II, il nostro mensile ha dedicato il numero 9 – Anno XLII (27 settembre del 1962) e il numero di ottobre seguente.
Riportiamo l’ESORTAZIONE AL CLERO
E AI FEDELI dell’Arcivescovo Nicola Margiotta
L’avvicinarsi della data di apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, fissata per l’11 ottobre p.v., ci spinge, figli dilettissimi, a rivolgervi un pressante invito, perchè prepariate le vostre anime a sentire all’unisono col grande cuore della Chiesa Cattolica che a Roma, città di Cristo, prossimamente, nella espressione più solenne della sua vita, palpiterà di fede e di carità universale.
Di giorno in giorno, oramai, attraverso innumeri documenti, si fa sempre più insistente, più premurosa la parola del S. Padre che chiama religiosi e laici, sacerdoti e anime consacrate, fanciulli, infermi, membri di tutte le organizzazioni cattoliche a vivere intensamente questa vigilia conciliare.
Vigilia, anche nel senso etimologico del termine, che vede tutta la cristianità sensibile e pronta, direi, spiritualmente in piedi, tesa nella preghiera, nell’aspettativa, nella speranza per il grande avvenimento storico a cui la Provvidenza ci chiama, spettatori e attori insieme.
Il Concilio non segna solo un’orma nella storia della Chiesa per i problemi di dottrina, di costume, di disciplina di culto che affronterà e risolverà; ma incide pure profondamente nelle stesse vicende terrene di questo secolo.
Lo spirito dell’uomo sta cambiando, con uno spettacolare e rapido progresso tecnico e scientifico, il volto del mondo. Ma sta solo a Dio cambiare l’anima.
Ecco perchè il Concilio si annuncia come una grande affermazione del soprannaturale. Gesù, che nella Persona del Suo Vicario e nella autorità dei vescovi, si renderà quasi sensibilmente presente, sarà il Maestro, il moderatore, il legislatore della solenne Assise Ecumenica.
Gesù ripeterà ad alta voce, ancora una volta, il suo messaggio, nel linguaggio delle esigenze di oggi, portando l’uomo a ritrovare se stesso lungo le vie della giustizia, della verità e dell’amore.
Gli occhi di tutto il mondo si appuntano su Roma: curiosità, interesse, preoccupazione, sincero desiderio di sapere, sereno spirito di attesa; sono i vari stati d’animo con cui fin d’ora si guarda a Roma, ove non soltanto gli occhi dei cristiani, ma le menti e i cuori di tutti sono rivolti.
Se il Concilio riceve dallo Spirito Santo e dalla sacra Gerarchia da Lui costituita, la sua ragione di essere e la sua forza vivificatrice e rinnovatrice, è però vero ch’esso trae pure dalla fede e dall’entusiasmo di tutto il popolo cristiano la certezza della attuazione e della esecuzione delle sue decisioni.
E noi vogliamo che i nostri figli non siano secondi ad altri in questo fervore di preparazione, in questo disporsi con le opere, con la preghiera e con la penitenza ad accogliere le decisioni conciliari. Perciò invitiamo tutti e caldamente esortiamo a partecipare alle manifestazioni pubbliche che stiamo per indire nelle Notre due dilette Diocesi. Ai Sacerdoti in particolare chiediamo la recita più fervente dell’Ufficio Divino, un pensiero quotidiano nella Santa Messa, e l’offerta del Santo Sacrificio l’11 ottobre p.v.
In quel giorno, nella Basilica Vaticana, Noi saremo anche fisicamente vicini al S. Padre e ai Nostri Fratelli nell’Episcopato e nel ricordo di voi tutti, che ci accompagnerete in spirito, ci sentiremo intimamente confortati.
Fin da questo momento è bello godere spiritualmente di quella visione stupenda, che sarà la Chiesa raccolta nel Concilio Vaticano II: la Chiesa, che contempleremo nello spettacolo più evidente della sua unità, che ci apparirà davvero l’ovile unico, la casa aperta a tutta l’immensa famiglia umana; la Chiesa, che sentiremo come non mai viva e attuale, lievito e seme di ogni civiltà, della presente come della futura; la Chiesa intera, con il Papa e i Vescovi, con i Sacerdoti e i fedeli che in ogni parte del mondo ricanterà con un cuor solo un inno di lode e di ringraziamento all’Altissimo.
Con queste speranze nell’animo e con tanta gioia nel cuore, vi benediciamo, figli dilettissimi, traendo nuovi propizi auspici dalla festa odierna, che celebra il trionfo della Vergine Assunta in Cielo. La Madonna che, nel giorno sacro alla sua Maternità, si assiderà Maestra e Regina nel grandioso tempio del Concilio, come già nel Cenacolo, a sorreggere la mano e la mente di Pietro e degli Apostoli, implori per tutti la divina Benedizione.
Nel Nome del Padre, del Figliolo e dello Spirito Santo.
Brindisi, festa dell’Assunta 1962
Nicola, Arcivescovo