Albino Luciani da oggi beato
La chiesa lo ricorderà il 26 agosto di ogni anno
Nacque il 17 ottobre del 1912 a Canale d’Agordo e morì il 28 settembre del 1978 a Roma. Il suo pontificato fu il decimo più breve della storia della Chiesa cattolica.
Passerà alla storia come “il Papa del sorriso” e soprattutto come una persona umile. Lo fu realmente anche durante il suo breve ministero petrino come lo ricordano i testimoni. La sua famiglia di origine era molto umile, lui stesso nell’udienza del 3 settembre 1978 ai Bellunesi ebbe a dire: “È stato ricordato dai giornali, anche troppo forse, che la mia famiglia era povera. Posso confermarvi che durante l’anno dell’invasione ho patito veramente la fame, e anche dopo; almeno sarò capace di capire i problemi di chi ha fame!”
Nel 1923 entrò nel seminario interdiocesano minore di Feltre e in seguito nel 1928, nel seminario interdiocesano di Belluno. Fu ordinato diacono il 2 febbraio 1935 e presbitero il 7 luglio dello stesso anno. Il 27 febbraio 1947 si laureò in sacra teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma con una tesi su “L’origine dell’anima umana secondo Antonio Rosmini”. Nel 1948 divenne provicario generale della diocesi di Belluno e direttore dell’ufficio catechistico diocesano. Nel 1954 divenne vicario generale della diocesi di Belluno. In quegli anni gli fu erroneamente diagnosticata una tubercolosi incurabile e per questo fu costretto a lasciare la parrocchia e recarsi in sanatorio a Sondalo, in Valtellina, dove i medici si accorsero dell’errore dei colleghi, diagnosticando e curando la vera malattia: una polmonite. Luciani fu diverse volte proposto per la nomina episcopale, ma a causa delle sue precarie condizioni di salute venne respinto per due volte. Dopo l’elezione a papa di San Giovanni XXIII, il 15 dicembre 1958 fu promosso a vescovo di Vittorio Veneto. A questo proposito è bello ricordare quanto disse il Papa buono, mentre respingeva le varie perplessità riguardo ai motivi per cui fino ad allora non fosse stato promosso, legate alle sue cagionevoli condizioni di salute, sentenziò bonariamente: “… vorrà dire che morirà vescovo!”. Effettivamente morì vescovo ma di Roma! Fu lo stesso San Giovanni XXIII a presiedere nella Basilica di San Pietro la sua ordinazione episcopale il 27 dicembre del 1958.
Il vescovo Luciani partecipò a tutte le quattro sessioni del concilio Vaticano II (1962-1965), intervenendo e facendosi così conoscere tra i ranghi della Chiesa cattolica. Il 15 dicembre 1969, papa Paolo VI nominò Luciani patriarca di Venezia, lo stesso Papa il 16 settembre 1972 si recò a Venezia in visita pastorale. Al termine della Messa in piazza San Marco, il Pontefice si tolse la stola, la mostrò alla folla e davanti a tantissima gente la mise sulle spalle di Albino Luciano. Un gesto che sembrò fin da subito quello di un’investitura che fece arrossire per l’imbarazzo Albino Luciani. La stampa subito titolo: Paolo VI ha scelto il suo successore. Il 5 marzo 1973 venne creato cardinale con il titolo di San Marco a Roma e dopo la morte di San Paolo VI entrò in conclave e il 26 agosto del 1978 fu eletto papa. Nell’Angelus del 17 settembre 1978 disse: ” Nessuno è venuto a dirmi: Tu diventerai papa. Oh! se me lo avessero detto! Se me lo avessero detto, avrei studiato di più, mi sarei preparato. Adesso invece sono vecchio, non c’è tempo”.
Nel 2017 è stato dichiarato venerabile da papa Francesco, lo stesso pontefice il 13 ottobre 2021 lo stesso pontefice ha autorizzato la promulgazione del decreto sancente il miracolo attribuito all’intercessione di Giovanni Paolo I.
Oggi, 4 settembre 2022 la Chiesa lo proclama beato e sarà festeggiato il 26 agosto di ogni anno.