Il bilancio europeo sul clima:
l’UE e i progressi globali verso gli obiettivi dell’accordo di Parigi
Venerdì 27 ottobre la Direzione generale per l’Azione per il clima ha organizzato a Bruxelles un importante evento, “The European Climate Stocktake”, per riflettere sui progressi dell’UE e del mondo verso gli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima.
Nel 2015, 196 paesi hanno adottato l’Accordo di Parigi: il primo trattato al mondo giuridicamente vincolante sul cambiamento climatico che ha l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C o massimo 2°C rispetto ai livelli preindustriali. Otto anni dopo, sono successe tantissime cose, sia in termini di cambiamento climatico che di azione per il clima.
L’evento mira a contribuire alla discussione in vista del Global Stocktake, la prima revisione da parte dell’UNFCCC dei progressi globali compiuti nell’attuazione dell’Accordo di Parigi, che si concluderà alla COP28 di novembre a Dubai.
Un dibattito aperto con politici di alto livello, come il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, il direttore generale, il commissario europeo dell’azione sul clima, l’ambasciatore americano per l’Ue, gli ambasciatori del patto europeo per il clima e relatori che rappresentano una serie di parti interessate tra cui organizzazioni internazionali, imprese, ONG, mondo accademico e gioventù.
Gli ambasciatori del patto europeo per il clima, nominati dalla Commissione Europea, in particolare hanno esposto i risultati ottenuti in questi 2 anni di attività, condiviso esperienze, best practices ed avanzato proposte da portare alla COP28 attraverso un documento condiviso. In particolare un report ha evidenziato come le nuove tecnologie legate alla green economy hanno contribuito notevolmente dal 2015 ad oggi al processo di mitigazione e adattamento dei cambiamenti climatici contribuendo alla transazione ecologica e alla creazione di nuovi posti di lavoro.
La strada da percorrere per la salvaguardia del pianeta è quella giusta, ma serve una accelerata a livello globale. Adesso non resta che attendere la prossima conferenza delle nazioni unite sul clima (Cop28) e augurarsi un importante cambio di passo e accordo tra tutti i Paesi partecipanti.