NEL NOME DELLE DONNE: MARIA LONGO

NEL NOME DELLE DONNE: MARIA LONGO
30 Ottobre 2022 Nicola Moro

Il 28 settembre ci ha lasciato a 98 anni (era nata il 22 aprile 1924) la Preside Maria Longo, Donna di eccezionale statura intellettuale e morale; era stata Preside in Venezuela, al Liceo Italiano “Augistin Codazzi” di Caracas, poi, in pensione, aveva continuato a preparare i nostri studenti in Greco, in Latino ed in Italiano, devolvendo tutto il suo denaro e tutto il suo tempo all’impegno civile e a numerose cause solidali, delle quali ricordiamo soltanto le due più importanti: la collaborazione a far nascere il Villaggio SOS, negli anni Sessanta, e il Festival della Parodia, il cui ricavato era destinato a progetti di beneficenza e la cui preparazione portava Maria ad essere a stretto contatto con le ragazze ed i ragazzi, per i quali era un modello vivente di dedizione e di altruismo. Ancora pochi giorni prima di raggiungere il Cielo, aveva affidato a noi dello “Scudo” una poesia per i giovani, che la adoravano, perché, nonostante i decenni di differenza di età, aveva conservato un cuore giovane, nel senso di apertura allo stupore e alla grandezza della vita.                                Ferdinando Sallustio

Sul numero cartaceo del nostro mensile, in edicola dal 3 novembre, abbiamo inserito del materiale inedito. Qui pubblichiamo un altro suo scritto e delle foto che ci ha donato per il nostro archivio.

 

AL SIGNOR PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA – ROMA

Scrivo la presente a Lei, Signor Presidente, somma Autorità del nostro Paese, con fiducia e speranza, ma anche con il timore di non vedere attuato quello che sogno ardentemente per il bene dei nostri concittadini: i nostri politici, uomini e donne, non meritano di avere, ad ogni livello, le cariche con cui dovrebbero essere di esempio al popolo e di servizio a tutti, soprattutto dei più bisognosi.

Ho votato due mesi fa scegliendo la lista LEU dopo tanta incertezza, anche se l’ex magistrato Pietro Grasso poteva inserirsi correttamente in un gruppo che aveva maggiore consistenza e credito, e non fare la pessima figura di uno che per pochissimo non è stato escluso dalla competizione. Non ha ottenuto un risultato migliore Matteo Renzi che, miseramente sconfitto, dà le dimissioni solo a parole, dice superbamente “non mollo”, spera di riempire ancora l’Italia di parole vuote, fa un viaggio in treno per tutto il nostro Paese, accolto trionfalmente da sé stesso e dai suoi schiavetti, e non guarda, per pietà, i nostri preziosi uliveti distrutti dal Salento al territorio foggiano a causa della xylella, per la quale siamo stati rimproverati dalla Comunità Europea, che si aspetta altro dal nostro Paese.

Mi fanno pena tutti questi politici che, per occupare i primi posti nella vita sociale, per essere leader ed avere privilegi, che li portano al settimo cielo e non si curano affatto di quella parte del popolo disoccupato e povero, dei giovani che studiano e non hanno alcuna speranza di trovare un lavoro, dei debiti che non si possono pagare, della dignità umana che ha toccato un livello assai basso per colpa loro, e di questo dovrebbero vergognarsi.

Chi è al potere non si cura di nessuno e di niente. Vive alle spalle di un popolo che, se a volte sta bene economicamente per il suo lavoro, vive in una torre d’avorio e si mette saldamente al servizio solo degli stranieri che finge di amare e servire con tutti gli onori.

Non sono razzista. Gli Italiani poveri, disperati, mi stanno nel cuore, nel pensiero, e non posso fare nulla con i miei 95 anni e con la pensione di insegnante, con la quale spesso aiuto chi è in uno stato di bisogno.

I nostri politici non rinunziano ad un millesimo del loro lauto guadagno, e le donne tacciono, hanno la bocca cucita; mai, dico mai, esprimono un loro pensiero sui gravissimi problemi in cui si dibattono i cittadini italiani, per i quali non c’è la soluzione di niente.

In Italia, intanto, stanno accadendo tante cose gravi, dolorose, drammatiche, per cui tutti ci squalifichiamo, diventando vittime di amare situazioni, di condanne che ci si addossano per azioni disonorevoli.

Io sono una vecchia donna, figlia di contadini. Mia madre da giovane era vissuta in campagna, era analfabeta, era la prima di nove figli. È stata la creatura più bella del mondo.

Da ragazza io sono andata a raccogliere le olive a giornata, percorrendo quasi dieci chilometri a piedi, solo andata. Guadagnavo sei lire al giorno, ma la mamma volle che studiassi e mi sono laureata con 110 e lode in Lettere Classiche subito dopo la seconda guerra mondiale, avendo frequentato l’Università un solo giorno. Ho insegnato alle Scuole Elementari e al Ginnasio, ho fatto la Preside nella Scuola Media italiana e all’estero (Venezuela e Uruguay per sette anni) più sette in Italia. Mi sono occupata per anni di centinaia e centinaia di operaie e contadine anche dal punto di vista spirituale. Con amici molto disponibili ho organizzato per sedici anni il Festival della Parodia, sempre a scopo benefico, mi sono impegnata in attività sportive per le ragazze.

Con il lavoro e con la Fede nel nostro Dio Salvatore sono stata la donna più felice del mondo.

Mi sono occupata con passione di politica, ma da anni mi fanno pena tutti questi politici, uomini e donne, che sono al potere tante volte da decine di anni, non approvano leggi valide e giuste, si sentono potenti, eroicamente impegnati, ma sono appesantiti solo dalle tasche piene di denaro, dalla noia del dolce far niente, e si concedono il diritto di guardare solo per terra ammirando la loro immagine sempre giovanile, sorridente, sempre proti a baciare talvolta le loro eleganti e mute colleghe e ad odiare come nemici acerrimi quelli che la pensano diversamente.

Tutti si sentono capi, leader illustri, mentre questi fannulloni sono incapaci di mirare al bene dei Cittadini poveri, disperati, che votano poi da veri ignoranti e battono le mani quando in varie trasmissioni televisive (Di martedì, Non è l’Arena, molto meno Piazza Pulita) si affrontano problemi seri, di non facile soluzione, che richiedono attenzione, riflessione, preparazione, non stupidi battimani a pagamento.

Tutti quelli che assistono a tali trasmissioni, comandati da un leader incosciente, forse addormentato e incompetente, applaudono come se stessero in un teatro di periferia, spesso coprendo la voce di chi affronta questioni di rilievo che non avranno mai una soluzione seria per il bene del Paese. Il giovincello Casini, Presidente della Banca Etruria, fallita con gravissimo danno per molti modesti risparmiatori, cosa assai ridicola, è anche Presidente della Commissione di controllo, ha nelle sue mani il potere politico da quasi trentacinque anni (e se ne fa un dolce e commovente vanto); la santa donzelletta Rosy Bindi, al potere da quando è nata, e con il compito di occuparsi della mafia e di tutte le organizzazioni criminali, con il suo sorrisino accattivante l’ho sentita parlare solo una volta alcuni anni fa, quando accusò De Luca, il governatore della celestiale Campania, che per poco non le tolse il respiro.

Senza illustri leader il nostro bel Paese, il primo al mondo per i debiti, la corruzione, l’inefficienza, non può vivere, non sa vivere.

Signor Presidente, chiedo scusa se l’ho disturbata, ma personalmente non desidero nulla, non le chiedo nulla, non mi manca nulla, ho lavorato per quasi settant’anni; mi piacerebbe continuare a dare al mio Paese un contributo di lavoro, affetto, onestà, fede in un Dio creatore, seguendo l’esempio di Socrate, San Tommaso, Dante, di miliardi di cittadini onesti e laboriosi che nei secoli si sono distinti per la loro vita esemplare, per il loro spirito di sacrificio e di amore per l’umanità. Sono una persona molto semplice, di intelligenza normale, anzi modesta, ma ardentemente vorrei che milioni di nostri concittadini e giovani che vivono in gravi difficoltà e non hanno la speranza di un lavoro dignitoso, fossero orientati con l’esempio, incoraggiati per accettare anche lavori umili, modesti, per avere dignità, onestà, una vita serena, direi felice.

Ho un’altra profonda amarezza: la xylella sta distruggendo i nostri alberi di olivi secolari, sta devastando piante poderose creando nei nostri campi uno spettacolo desolante.

Che ha fatto il felice ex Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, nelle cui mani prestigiose ora sono deposte le speranze gloriose, dolorose del nostro Popolo?

Che hanno fatto e fanno le migliaia di Assessori all’Agricoltura, che non hanno mai toccato uno strumento di lavoro e si beano solo della carica che li rende visibili ed illustri solo quando si oppongono duramente e seriamente agli avversari politici?

Nel settore agricolo devono essere impegnati solo i milioni di stranieri, che presso di noi sono bene accetti e permettono a tanti di arricchirsi e di sentirsi salvatori del mondo, mentre a milioni sono disoccupati i nostri fratelli, che non vogliono più accettare lavori modesti, ma sono assai visibili nelle partite di calcio, in altre gare che sono del tutto ridicole per i rischi che si affrontano? Hanno l’onore delle cariche politiche tanti che non meritano nulla.

Hanno da occuparsi da decine di anni del settore agricolo, ma sono tutti nobili, hanno le mani bianche come la neve, non si sono mai curati del nostro Sud, continuano ad ignorare un settore vitale per tutti gli uomini.

Otterrà Lei, Sig. Presidente, maestro di vita, con la sua saggezza, col suo esempio di guida sicura, di gentiluomo, con la sua parola che sento viva, persuasiva, sofferta, in ansia per il presente e il futuro del nostro Paese, qualcosa che porterà un po’ di speranza nel nostro popolo?

VOLESSE IL CIELO, UTINAM! Dico anche con la lingua dei nostri gloriosi ANTENATI.

Vorrei ardentemente vedere questi nostri carissimi connazionali, concittadini, aiutati nel trovare il lavoro, entusiasti nello svolgere un’attività a loro congeniale, adeguata alle loro comprensibili ambizioni, orientati amorevolmente da chi ha competenza culturale e pratica.

Ognuno, ad ogni livello privato e pubblico, con la sua forza fisica e morale, con la sua fede umana e spirituale, incoraggiato dalla Sua Parola di PRESIDENTE della Repubblica, possa ottenere la più sentita collaborazione da parte di tutti, di chi ha il dovere di operare per il bene comune.

Grazie e buona fortuna.

 

 

Maria Longo, Via Carlo Alberto, 33

72017 OSTUNI (BR)                                                    OSTUNI, 05 – 05- 2018

1 Commento

  1. Nella Montanaro 2 anni fa

    L’ho conosciuta negli ultimi anni della sua vita ,ho subito ammirato il suo grande spessore intellettuale e culturale !

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