PRECISAZIONE SUL DOTTORE CATALDO MELPIGNANO

PRECISAZIONE SUL DOTTORE CATALDO MELPIGNANO
7 Luglio 2023 Nicola Moro

GRAZIE AL DOTTORE CATALDO MELPIGNANO PER IL SUO INTERVENTO SULLA SANITÀ PUBBLICA

“Lo Scudo” si scusa per averlo mandato in…pensione anticipata (per colpa di un refuso)

Quando ho cominciato a fare giornalismo, ci raccontavano che, nelle tipografie, si nascondeva un diavoletto che provocava errori di battitura e refusi, che sono l’incubo di ogni giornale, grande e piccolo.
Questa volta il diavoletto ha confuso i dati di uno stimatissimo medico e politico cittadino, oltreché nostro grande amico, il dottore Cataldo Melpignano, di recente eletto consigliere comunale, facendolo finire…in pensione, mentre Cataldo è ancora in (ottimo) servizio.
In un panorama sanitario alquanto…complesso (diciamo così), in cui vi è forte carenza di medici ed anche di medici di famiglia, la notizia ha allarmato molti pazienti del professionista. Ai nostri…pazienti lettori, vogliamo fornire le nostre più ampie rassicurazioni sull’attività del loro medico, molto apprezzato per le sue grandi doti professionali e umane, e ci scusiamo con Cataldo e con i suoi assistiti, ringraziando il dottore Melpignano per il suo preciso intervento del 20 giugno su Facebook, che abbiamo riportato in estratto sul numero di luglio dello Scudo ed ora riportiamo integralmente qui sotto.
La prossima volta staremo più attenti ai diavoletti…

Ferdinando Sallustio (Direttore responsabile de “Lo Scudo”)

 

 

IPOTESI DI COLPA GRAVE O DOLO !

Come è stato possibile ridurre a un semplice ambulatorio una intera Divisione di Ortopedia quale era quella dell’Ospedale di Ostuni, e chiudere uno dopo l’altro il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Francavilla, e cosa fresca di ore, il Reparto di Chirurgia dell’Ospedale di Ostuni tra l’altro in quest’ultimo caso in maniera improvvisa senza praticamente preavviso al nostro sindaco, massima autorità sanitaria locale, interrompendo l’esecuzione di interventi chirurgici già programmati in agenda configurandosi in tal modo ipotesi di interruzione di pubblico servizio.
E’ stato possibile tutto questo perché le direzioni aziendali della ASL brindisina che si sono alternate negli ultimi anni alla sua guida non hanno posto in essere le dovute strategie di programmazione dell’utilizzo e del fabbisogno delle risorse umane con opportune ed appropriate assunzioni di personale medico e sanitario in genere, in relazione ad un fisiologico turnover di personale.
Il punto cruciale della questione è comprendere fino in fondo se si è trattato di negligenza, superficialità, impreparazione del management aziendale oppure il tutto è stato frutto di una deliberata strategia posta in essere alfine di riorganizzare o meglio rimaneggiare la rete ospedaliera dell’intera provincia di Brindisi.
La questione non è di lana caprina perché nel primo caso, il nostro governatore Emiliano con l’assessore Palese in prima fila, saranno (sarebbero) capaci di rimuovere con pronta risolutezza i responsabili di tale catastrofe sanitaria della provincia di Brindisi, ripristinando in breve tempo (giorni, non mesi ovviamente…) i reparti chiusi con opportune manovre di ridistribuzione del personale medico in pianta organica nelle altre ASL pugliesi.
Se fosse vera la seconda ipotesi, dovremo aspettarci un perdurare di tale grave situazione come la persistente chiusura del reparto di Ortopedia di Ostuni ci insegna!
Saremmo addirittura autorizzati a pensare che nella scarsa attenzione alla Unità operativa complessa di Chirurgia dell’O.C. di Brindisi da parte della direzione aziendale che ha comportato la sua carenza in organico, potrebbe ravvisarsi un serio indizio per l’attuazione in un prossimo futuro di un ridimensionamento grave in termini qualitativi e quantitativi della intera rete ospedaliera della provincia di Brindisi. Tale strategia si configurerebbe col mantenimento dell’O.C. di brindisi ad un livello poco superiore ad un primo livello di struttura complessa, e con la graduale e sistematica smobilitazione degli ospedali di Francavilla e Ostuni.
Pertanto in termini di assistenza sanitaria più qualificata e complessa, la provincia di Brindisi si suddividerebbe in tre aree di influenza: una settentrionale con baricentro nel nuovo ospedale Fasano/Monopoli, una sud occidentale con baricentro nel nuovo ospedale ” San Cataldo ” di Taranto ed una meridionale con baricentro nell’Ospedale ” Vito Fazzi ” di Lecce. Se questa è la strategia di politica sanitaria prevista da implementare si abbia il coraggio di venire nelle apposite sedi istituzionali delle città della provincia di Brindisi e cioè i Consigli Comunali, e di dichiararlo apertamente spiegandone le ragioni con assunzione piena di responsabilità. Se tutto ciò non corrispondesse al vero, assumete, assumete con bandi di concorso SERI in primo luogo che prevedano rapporto di lavoro a tempo indeterminato e senza criteri talmente restrittivi da rendere praticamente deserti i concorsi. Assumete dunque con queste modalità il personale sanitario carente in organico dei tre ospedali della provincia di Brindisi. Non c’è altra strada e fatelo subito, siamo già in Emergenza!

p.s. Si precisa che questo intervento è a titolo personale, non impegna il gruppo consigliare del PSI di Ostuni con il quale ho sottoscritto e condiviso un comunicato ufficiale rilasciato alla stampa nella mattinata odierna.

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