Commento al vangelo di LUCA DE FEO

Commento al vangelo di LUCA DE FEO
10 Dicembre 2023 loscudo_admin

II domenica di Quaresima – Anno C

Ascoltatelo 

(Lc 9,35)

 

Il cammino delle domeniche di Quaresima dopo aver mostrato la vittoria di Gesù sulle tentazioni del Divisore (Lc 4,1-13) presenta nel racconto della Trasfigurazione (Lc 9,28-36) una nuova tappa della sua adesione al Padre.

Il racconto di Luca evidenzia in particolare la costante che dalle rive del Giordano (Lc 3,21) accompagna Gesù fino al Calvario (Lc 23,34.46): Gesù avendo preso Pietro, Giovanni e Giacomo salì su un monte a pregare (Lc 9,28), a vivere in primo luogo il suo legame con il Padre; solo in questo contesto ordinario viene introdotto l’evento straordinario.

Per evitare confusioni con le metamorfosi, poco edificanti, delle divinità pagane, Luca evita il fu trasfigurato di Marco (9,1) e Matteo (17,2) scrivendo divenne altro l’aspetto del suo volto (Lc 9,2). Preferisce esplicitare la preghiera di Gesù come intenso confrontare con la Scrittura, la Legge e i Profeti, il destino intuito di Messia rifiutato (Lc 9,22): ed ecco due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo che stava per compiersi a Gerusalemme (Lc 9,30-31).

Dal racconto emerge anche un profilo del cammino di preghiera del discepolo di ogni tempo:

  • un cammino continuamente insidiato dal sonno, talora solo cedimento fisico, ma talora spirituale: i discepoli sul monte della trasfigurazione dapprima oppressi dal sonno poi si svegliarono (Lc 9,32), ma sul monte degli Ulivi, nella notte della passione, Gesù li trovò dormienti (Lc 22,45). Il loro sonno segnala allontanamento dall’amore del Maestro (Lc 22,34) e dall’amore verso gli altri (Lc 22,24); il nostro sonno può indicare cedimento alle persistenti tentazioni narrate nella I domenica di Quaresima, cioè una religione vissuta come risposta ad interessi, asservita a poteri terreni, fondata sulla sabbia del meraviglioso e spettacolare;
  • un cammino verso l’intravedere la gloria di Cristo proprio nel suo stare come colui che serve (Lc 22,24) ed essere messia crocifisso (Lc 23,32-47) e verso il riconosce il suo volto nel volto degli ultimi (Lc 10,20-32);
  • un cammino che facendo entrare nella nube (Lc 9,34) coinvolge ed impegna in un compito come Maria coperta dall’ombra dell’Altissimo (Lc 1,35); che apre ad una rivelazione, ma insieme lascia a camminare nella nebbia.

Impariamo così che momenti luminosi su un monte possono esserci ma non sono permanenti; alla bellezza entusiasmante del campo-scuola vissuto da giovani, al coinvolgimento emotivo di un pellegrinaggio verso un santuario subentra il quotidiano della valle, spesso opaco, nel quale però echeggia ancora Questi è il figlio mio, l’eletto; ascoltate lui (Lc 9,35).

Se lui l’eletto è stato in cammino verso la croce, anche gli eletti (Rm 11.7), suoi discepoli sono sullo stesso cammino. Anche nei momenti di buio, quando tutto sembrerà finito, dovranno ricordare le sue parole (Lc 24,6) e recuperare speranza: “è questa parola che ridesta il legame con Dio quando esso viene trascurato, si allenta a causa del peccato, quando perde forza perché contiamo solo su noi stessi, sulle nostre risorse di energia” (R. LAURITA).

Più che invitare ad esperienze spirituali straordinarie l’evangelo della trasfigurazione invita a valorizzare il dono umile e quotidiano della Parola attraverso la quale ancora Cristo ci parla, ci chiama, ci annuncia l’anno di grazia del Signore (Lc 4,19).

Il Concilio Vaticano II ci ha riconsegnata la Bibbia: accogliamola quale presenza del Signore che ogni giorno ci accompagna con la stessa intensità della presenza nel segno del pane e del vino.

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