Un gruppo di ragazzi si ritrovano a parlare dopo il suono della campanella al termine delle lezioni prima delle vacanze natalizie. Come spesso capita, il discorso cade sulla meta del viaggio pensato con la propria famiglia. Montagna, tropici… nel gruppo però una bambina indica un posto che gli altri non avevano per niente immaginato: la Palestina.
Ha avuto inizio così la Rappresentazione Sacra che il 4 gennaio scorso ha coinvolto nel salone parrocchiale della San Luigi Gonzaga circa venticinque bambini con sei didascali. Trascinati dalla curiosità, tutti i piccoli attori sono partiti per Nazareth. Insieme a loro, il nutrito pubblico è stato accompagnato, scena dopo scena, nel mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio. Luci e ombre, come spesso capita nella vita: “come mai un angelo del Signore è qui nella mia casa?”… “Che bello vedere degli sposi felici”… “ma è possibile che non ci sia stato un posticino per far nascere Gesù?”… “Come può un uomo essere – riferito ad Erode – così crudele da volere la morte di una creatura innocente!”. Ecco alcune delle frasi che racchiudono gli alti e i bassi della vita dell’uomo, che spesso si ripiega su se stesso e vittima del proprio egoismo esclude l’altro dalla propria vita, causando la morte e non solo quella fisica.
I bambini hanno dedicato molte ore delle loro vacanze natalizie per provare ed hanno sperimentato la gioia dello stare insieme. E con tanta tenerezza, nell’ultima scena, ci hanno consegnato un interrogativo profondo: “Anche quest’anno Gesù riceverà dei doni? Noi siamo sempre così preoccupati dei doni che riceveremo da dimenticare che il vero festeggiato è Lui”. Capita spesso che proprio i più piccoli ci riportino all’essenziale: “noi che siamo in viaggio per il mondo, dobbiamo accogliere il Bambino Gesù come il Salvatore del mondo e far festa per Lui”.
Grazie ai bambini che ci hanno fatto fare festa e a chi ha curato tutta la rappresentazione, compresi i cantori che con tantissimi strumenti e il canto ci hanno donato gioia e armonia.
In conclusione è intervenuto il parroco don Peppino Apruzzi, che con il viceparroco don Roberto Ligorio si è rallegrato per il lavoro svolto, segno di una comunità che con le sue diverse realtà mostra una vitalità evangelica. Di questa testimonianza abbiamo bisogno per seminare la gioia del Natale negli uomini del nostro tempo.
Il pubblico ha sperimentato una serata emozionante e tanta allegria. È stata davvero una notte beata.
1 Commento
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È stata una bellissima rappresentazione !!!
Bravi i ragazzi e gli educatori e i cantori .