SPECIALE ELEZIONI

SPECIALE ELEZIONI
12 Settembre 2022 Nicola Moro

Ecco i manifesti elettorali
con i nomi di tutti i candidati,
i simboli e le liste

 

 

 

Come si vota

 

Quasi nessuno sa come si vota il 25 settembre. Ad esempio pochissimi sanno che non è valido il voto disgiunto (che rende nulla la scheda).

Ecco un riepilogo su come si vota: il sistema elettorale è detto “Rosatellum” dal nome del parlamentare Ettore Rosato, principale estensore della normativa già usata nelle elezioni del 2018.

Il numero dei deputati è sceso da 630 a 400, quello dei senatori da 315 a 200; 147 deputati e 74 senatori sono eletti nei Collegi uninominali: chi prende un voto in più vince; 245 deputati e 122 senatori sono eletti nelle circoscrizioni proporzionali. Otto deputati e quattro senatori sono eletti all’estero.

Il collegio uninominale per la Camera comprende l’intera provincia di Brindisi; quello proporzionale le province di Brindisi e Taranto; l’uninominale del Senato comprende le province di Brindisi e Lecce, quello proporzionale l’intera regione Puglia.

Si vota solo domenica 25, dalle 7 alle 23.

Al seggio, l’elettore riceverà due schede identiche ma una di colore rosa per l’elezione della Camera e una di colore giallo per il Senato (per la prima volta gli elettori tra i 18 e i 25 anni voteranno anche per il Senato). Ogni elettore dispone di un voto unico ma ha diversi modi per farlo valere:

1.- si può tracciare un segno sul nome del candidato uninominale che si presenta con un partito o con una coalizione, assegnando un voto al candidato e alla lista collegata, e viceversa sul candidato per darlo anche alla sua lista.

2.- se invece la X è per un candidato uninominale collegato a più liste in coalizione, il voto viene ripartito tra le liste in proporzione ai loro voti ottenuti nel collegio.

3.- si può altrimenti decidere di segnare il nominativo del candidato del collegio uninominale e il contrassegno della lista per dare il proprio voto sia al candidato sia alla lista e ai suoi candidati plurinominali.

Non si può votare in modo disgiunto ossia decidere di tracciare un segno sul nome di un candidato uninominale e poi sul contrassegno di una lista ad esso non collegato, pena la nullità della scheda. Allo stesso modo, non è proprio possibile esprimere una preferenza specifica per i candidati proporzionali indicati vicino al simbolo della lista, definita bloccata proprio perché l’eventuale elezione avviene in ordine di presentazione.

Sono previste diverse soglie di sbarramento:

3% dei voti ottenuti a livello nazionale; valida per le liste singole;

20% dei voti ottenuti a livello regionale; valida, alternativamente e solo al Senato, per le liste singole;

10% dei voti ottenuti a livello nazionale; valida per le coalizioni, purché comprendano almeno una lista che abbia superato una delle altre tre soglie previste.

Alla determinazione della cifra elettorale di coalizione (e dunque all’eventuale raggiungimento del 10%) non concorrono i voti espressi a favore delle liste collegate che non abbiano conseguito almeno l’1% dei voti a livello nazionale, oppure, solo per quanto riguarda il Senato, il 20% a livello regionale.

 

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