Un argento e un bronzo per la 24enne ostunese Giulia Rodio nei campionati mondiali di “Grappling” svoltisi a Pontevedra (Spagna) il 14 e 15 ottobre. Il Grappling è un’arte marziale affine al ju-jitsu: uno stile di lotta in cui lo scopo è portare a terra l’avversario e costringerlo alla resa con una tecnica di sottomissione che comprende strangolamenti, leve articolari o pressioni dolorose.Le sottomissioni sono tecniche che mettono l’avversario in una posizione pericolosa per la sua incolumità fisica costringendolo ad ammettere, attraverso un segnale verbale o fisico (battere con la mano o con il piede sul corpo dell’avversario o sul tappeto), che non può liberarsi dalla presa senza riportare danni fisici (e riconoscendo in questo modo la sconfitta). Inoltre è possibile vincere un combattimento guadagnando più punti tecnici (portando a terra l’avversario o, nel combattimento a terra, ribaltandolo o conquistando una posizione di dominio). Nel Grappling no-gi gli atleti indossano una maglietta e dei pantaloncini, nel grappling gi il classico kimono.
Giulia Rodio (categoria-71 kg) nel no-gi ha vinto contro Emily Marta Claribel Guenzler (Germania) per 6-4 mentre in semifinale ha perso contro Alycia Quenee (Francia), laureata poi vice campionessa mondiale, ma ha vinto la finale del 3°/4° posto contro Giada Chioso, la sua compagna di Nazionale, per strangolamento, mettendosi così al collo la medaglia di bronzo.
Nel gi ha vinto, di nuovo, contro Emily Marta Claribel Guenzler (Germania) per 5-2 e contro Christina Nicole Hansen (Usa), poi medaglia di bronzo, per 7-4 mentre in finale ha perso contro la campionessa mondiale Kateryna Stepanova Shakalova (Ucraina), conquistando così una meritatissima medaglia d’argento.